Anello del Dinarini
L’Anello del Dinarini è un cammino che si sviluppa sul versante ionico dei Peloritani, quattro giorni attraverso strade, trazzere, mulattiere e sentieri intervallivi, all’insegna dell’accoglienza e dell’ospitalità. L’itinerario, lungo circa 70 km, tocca numerosi borghi e frazioni, (Roccalumera, Allume, Sciglio, Rocchenere, Pagliara, Badia, Mandanici, Artale, Locadi, Grotte, Furci Siculo), e consente di ascoltare storie e racconti dei luoghi e dei personaggi, in un territorio ricco di storia, cultura, tradizioni. Non mancano incantevoli scorci panoramici sul mare, sulle vallate e verso la catena montuosa dei Peloritani. Giardini, macchia mediterranea, boschi demaniali, valloni e torrenti fanno da cornice naturalistica.
Percorso Comune di Furci Siculo
Dopo aver concluso la terza tappa del percorso si pernotta all’ Ostello dei Pellegrini situato nel piccolo centro della frazione di Furci Siculo, denominato Artale che sarà il punto di partenza della quarta tappa del percorso. Dirigendosi verso monte dopo circa 1,7 km, al primo bivio importante si devia verso destra, in salita, per dirigersi verso Pizzo San Filippo (741m), passando accanto a uliveti, vigneti, castagneti e boschetti di roverella. Percorrendo una bella cresta panoramica in leggera salita si imbocca, nei pressi di Pizzo Melia, la trazzera Mandanici – Piano Margi, verso destra in piano e poi in discesa.
Nel punto di affaccio sul borgo di Mandanici si devia verso destra, direzione mare, per proseguire, in discesa e poi in saliscendi, su sterrata di cresta con affaccio panoramico sulle vallate adiacenti.
Continuando a seguire la sterrata si inizia a scendere verso la piccola frazione di Locadi per visitare e percorrere i vicoletti, la torre cosiddetta saracena e, il quartiere fantasma interamente abbandonato ma molto suggestivo con le antiche case e scalinate immerse nella vegetazione che ha ormai preso il sopravvento.
Dopo essersi abbeverati ad una bella fonte – lavatoio, si prosegue, in salita, verso mare, costeggiando il locale cimitero tra coltivi e boscaglia di roverella e castagno.
Giunti al limitare del terreno coltivato e boscato, il paesaggio muta e il terreno diventa brullo e caratterizzato da vegetazione a prateria, fichi d’india, ampelodesma e piante erbacee.
Si percorre la cresta sabbiosa in saliscendi con panorama sul mare e la costa ionica.
Una macchia verde rallegra la vista, si tratta della pineta di Furci Siculo, nella quale in passato sono state realizzate opere per aumentarne la fruibilità, come vialetti lastricati in pietra, staccionate, gazebo, tavolini per il pic-nic, il tutto ormai in stato di degrado e abbandono.
Tuttavia attraversare la pineta, in discesa, tra pini e piante della macchia mediterranea come oleandri, ginestre, ecc. consente di sperimentare sensazioni e odori della macchia mediterranea.
Usciti dal parco suburbano si prosegue in discesa verso la frazione di Grotte, che prende il nome dalle numerose grotte naturali che si possono ammirare nella parete rocciosa calcarea sovrastante la chiesa della Madonna di Lourdes. Imboccata Via Portella, verso sinistra, si costeggia il locale cimitero e si scende verso il centro del borgo rivierasco di Furci Siculo.
Oltrepassato il cavalvia autostradale, si svolta verso sinistra, sulla Via f. Crispi per visitare il Museo del Mare. Attraverso la Via Vallone Furci e il sottopassaggio ferroviario si raggiunge la Piazza Sacro Cuore, con la chiesa Madonna del Rosario, dove si conclude il cammino.
Scheda tecnica:
Località di partenza: Artale (Furci Siculo)
Località di arrivo: Piazza Sacro Cuore, Furci Siculo
Difficoltà: EE
Lunghezza del percorso: 19 km
Dislivello: 14/773m
Tempo di percorrenza: 6/7 ore
Accoglienza e Ospitalità
Furci Siculo, B&B
Pagina aggiornata il 24/10/2024